sabato 12 dicembre 2009

LA SOCIALIZZAZIONE

La nostra Università svolge, dal 2003, un’attività di tipo prevalentemente culturale. Da diversi anni si è accorta che l’attività culturale svolta, la forma di organizzazione prescelta, lo spirito col quale partecipano gli studenti, le metodologie utilizzate dai docenti concorrono, tutte insieme, al crearsi
di una intensa attività sociale che valorizza la base culturale da cui è partita, incentiva i volontari
e genera attaccamento e interesse negli studenti.
Si ritrova il piacere di stare con gli altri, di chiacchierare e di discutere o anche solo di ascoltare, il piacere di pensare che anche domani ci incontreremo per continuare il discorso, il piacere di uscire di casa per incontrare gli amici.
Si fanno nuove amicizie, si incontrano persone che da anni si erano perse di vista, si riallacciano conoscenze dell’età scolare, si discute su argomenti di comune interesse e si scambiano idee e sensazioni.
Ci siamo di fatto accorti che, anche se non lo volessimo, l’attività culturale svolta ha come risultato non solo un miglioramento della base culturale dei soci studenti, ma anche un notevole impatto nel tessuto sociale in cui operiamo perché aiuta gli studenti stessi a conservare le relazioni umane ed il piacere di stare con gli altri, evitando di isolarsi e di chiudersi in sé stessi e, anzi, migliorando e rafforzando il proprio ruolo.
Ci siamo anche accorti, e l’Università stimola i soci studenti a prenderne coscienza, e ad attivarsi, che sono proprio le persone anziane che hanno interesse e devono portare avanti e sostenere in prima persona queste attività perché sono loro gli attori principali delle iniziative e, insieme, ne sono anche i principali beneficiari.
Sono infatti loro i più interessati ad “aggiungere vita agli anni” a riempire cioè di sostanza e valori gli anni di vita in più che la scienza ha regalato ai popoli dell’Occidente in quest’ultimo mezzo secolo di civiltà.

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