sabato 12 dicembre 2009

ATTIVITA' SOCIALE

IL FUTURO
La società moderna tende a emarginare la persona nel momento in cui esce dal “ciclo produttivo”, qualunque sia la sua età (per ciclo produttivo deve intendersi anche il ruolo dei genitori e l’educazione dei figli).
Dopo aver assaporato una effimera euforia per aver raggiunto la possibilità di godere di un tempo libero ritrovato, che si rivela, ben presto, privo di contenuti, molto spesso la persona resta in balia dello “choc” da pensionamento, della sindrome da “nido vuoto”, dell’ansia, della depressione e della non “voglia di comunicare con gli altri”, privata del desiderio di proiettarsi nel futuro sia per la perdita di ruolo che ne deriva sia per la mancanza di un progetto di vita.
A ciò si deve aggiungere l’allungamento della vita media già in atto e che è destinato a protrarsi nel prossimo futuro. Secondo le previsioni elaborate dall’ISTAT, nel 2020 il 23% della popolazione italiana avrà più di 65 anni e la speranza di vita alla nascita sarà di circa 78 anni per gli uomini e di circa 84 per le donne.

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