sabato 12 dicembre 2009

RADUNO REGIONALE DELLE UNITRE DI BASILICATA









LE UNIVERSITA' DELLE TRE ETA': ACCADEMIE DI UMANITA' TRA LA GENTE

Viggiano- domenica 15 novembre 2009-

GITA SOCIALE A CIVITA E FRASCINETO




Grazie all'iniziativa dell'Ente parco del Pollino, questa mattina soci, studenti dell'UNITRE di Policoro siamo partiti alla volta di Civita, paese nel versante calabro del Parco. La guida ufficiale ci ha ampliamente e dettagliatamente illustrato la storia, gli usi, le tradizioni di questo centro di origine albanese. Ci siamo poi incamminati con la guida nelle belle stradine del paese, ammirando i particolarissimi comignoli, i bei portali in pietra, giungendo fino al belvedere da cui abbiamo potuto vedere e fotografare il famoso Ponte del Diavolo e le bellezze delle gole del Raganello. Inseguito abbiamo visitato la chiesa di S. maria Assunta, la cui storia e architettura sono state minuziosamente descritte dalla guida e dove il parroco don Antonio ci ha ragguagliato sulla liturgia di rito greco-bizantino. A Frascineto, poi, abbiamo visitato la ricca raccolta di icone bizantine conservate nel museo e di apprenderne la tecnica di lavorazione.

ESCURSIONI SUL POLLINO


PIANO RUGGIO
in data 20.09.2009 soci e simpatizzanti dell'UNITRE di Policoro partono alla volta di Rotonda, sede dell'Ente Parco del Pollino. Siamo saliti fino a Piano Ruggio; percorrendo l'ultimo tratto a piedi, ammirando la flora, soprattutto il famoso Pino Lorocato

IL CANZONIERE UNITRE

INDICE

PROFUMI E BALOCCHI
PIETRE
SEI RIMASTA SOLA

OH MAMA MAMA MAMA, SAI PERCHÉ
MI CORAZON
CIAO MARE
BELLA CIAO
CHE SARÀ
IO VAGABONDO
CHITARRA SUONA PIÙ PIANO
TANTA VOGLIA DI LEI
OGNI VOLTA
OGGI SONO TANTO TRISTE
LU PRIMMO AMMORE
VOLA, VOLA, VOLA
O CAMPAGNOLA BELLA
QUELLE STRABELLE
PIEMONTESINA
PORTA ROMANA BELLA
PAPAVERI E PAPERE
ROSAMUNDA
CIRIBIRIBIN
VIDE ‘O MARE QUANT’È BELLO
MERAVIGLIOSO
PARLAMI D’AMORE MARIÙ
A LUNA IN MEZZO ‘O MARE
LAURETTA MIA
Questo Piccolo Grande Amore
Fenesta vascia
Torna a Surriento
That's amore
QUESTO PICCOLO GRANDE AMORE
LUNA MEZZO MARE


Profumi e balocchi

Tutta sfolgorante e' la vetrina
piena di balocchi e profumi
entra con la mamma la bambina
tra lo sfolgorio di quei lumi
comanda signora
Cipria colonia e Coty
Mamma
mormora la bambina
mentre pieni di pianto ha gli occhi
per la tua piccolina
non compri mai balocchi
Mamma tu compri soltanto
i profumi per te

Ella nel salotto profumato
ricco di cuscini di seta
porge il labbro tumido al peccato
mentre la bambina indiscreta
dischiude quel nido
pieno d'odor di Coty...
Mamma ……………………………..
Esile agonizza la bambina
or la mamma non e' piu' ingrata
corre a vuotar tutta la vetrina
per la sua figliuola malata
amore mio bello
ecco i balocchi per te
Grazie mormora la bambina
vuole toccare quei balocchi
ma il capo gia' reclina
e gia' socchiude gli occhi
piange la mamma pentita
stringendola al cuor
Mamma senza la sua bambina
il capo suo reclina triste su quei balocchi
piange la mamma pentita
stringendoli al cuor

Pietre

Tu sei buono e ti tirano le pietre.
Sei cattivo e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai, dovunque te ne vai,
sempre pietre in faccia prenderai.

Tu sei ricco e ti tirano le pietre
Non sei ricco e ti tirano le pietre
Al mondo non c'è mai qualcosa che gli va
e pietre prenderai senza pietà!

Sarà così finché vivrai Sarà così

Se lavori, ti tirano le pietre.
Non fai niente e ti tirano le pietre.
Qualunque cosa fai capire tu non puoi
se è bene o male quello che tu fai.
Tu sei bello e ti tirano le pietre.
Tu sei brutto e ti tirano le pietre.
E il giorno che vorrai difenderti vedrai
che tante pietre in faccia prenderai!

Sarà così finché vivrai Sarà così















Sei Rimasta Sola

Ora sei rimasta sola
piangi e non ricordi nulla
scende una lacrima sul tuo bel viso
lentamente, lentamente.
Ora sei rimasta sola
cerchi il mio viso fra la folla
forse sulle tue piccole mani
stai piangendo il tuo passato.

Ma domani chissà,
se tu mi penserai
allora capirai,
che tutto il mondo eri tu
la tua vita così,
a niente servirà
e tutto intorno a te
più triste sembrerà.

Ora sei rimasta sola
piangi e non ricordi nulla
scende una lacrima
sul tuo bel viso
lentamenten, lentamente,
lentamenten, lentamente...



oh mama mama mama, sai perché mi batte el corazon

Oh mama mama mama,
oh mama mama mama,
sai perché mi batte el corazon,
me gusta una muchacha,
me gusta una muchacha,
ohi mama enamorado son;

l'ho vista al Rancho grande,
l'ho vista al Rancho grande,
mentre un dì andavo a cavalcar,
è bella e me comprende
è bella e me comprende
oh mama la voglio già sposar,

ay ay ay ay son Pedrito,
ay ay ay ay il più drito,
ay ay ay ay che marito,
ay ay ay ay io sarò span>

Oh mama mama mama,
oh mama mama mama,
sai perché mi batte el corazon,





Ciao Mare
non c'e' piu' la vela bianca
con l'inverno c'e' il gabbiano
e l'estate del mio amore
e' un ricordo ormai lontano.
al mio fianco si sdraiava
si bruciava sotto il sole
si assopiva in mezzo al vento
come un bimbo era contento.
ciao ciao ciao ciao mare!
anche se c'e' tanto freddo
io ti vengo a salutare.

ciao ciao ciao ciao mare!
il ricordo dell'estate
si risveglia nel mio cuore.
il vento cancella
dalla sabbia i ricordi
ma dal cuore no
il vento non puo'

ciao ciao ciao ciao mare!
sulla sabbia e' nato un fiore
nel mio cuore un grande amore
al mio fianco si sdraiava
si bruciava sotto il sole
si assopiva in mezzo al vento
come un bimbo era contento.

ciao ciao ciao ciao mare!
il ricordo dell'estate
si risveglia nel mio cuore.

ciao ciao ciao ciao mare!
sulla sabbia e' nato un fiore
nel mio cuore un grande amore
il vento cancella
dalla sabbia i ricordi
ma dal cuore no
il vento non puo'

ciao ciao ciao ciao mare!
ciao ciao ciao ciao mare!
ciao ciao ciao ciao mare!


"Bella Ciao"

Una mattina mi son svegliato,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
Una mattina mi son svegliato
ed ho trovato l'invasor.

O partigiano, portami via,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
O partigiano, portami via,
ché mi sento di morir.

E se io muoio da partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E se io muoio da partigiano,
tu mi devi seppellir.

E seppellire lassù in montagna,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E seppellire lassù in montagna
sotto l'ombra di un bel fior.

E le genti che passeranno
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E le genti che passeranno
Mi diranno "Che bel fior!".

E' questo il fiore del partigiano,
o bella, ciao! bella, ciao! bella, ciao, ciao, ciao!
E' questo il fiore del partigiano
morto per la libertà!

CHE SARÀ
Paese mio che stai sulla collina
disteso come un vecchio addormentato
la noia l'abbandono
niente son la tua malattia
paese mio ti lascio e vado via

che sarà che sarà che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa
so far tutto o forse niente
da domani si vedrà
e sarà sarà quel che sarà

amore mio ti bacio sulla bocca
che fu la fonte del mio primo amore
ti do l'appuntamento
come e quando non lo so
ma so soltanto che ritornerò

che sarà che sarà che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa
con me porto la chitarra
e se la notte piangerò
una nenia di paese suonerò

Gli amici miei son quasi tutti via
e gli altri partiranno dopo me
peccato perché stavo bene in loro compagnia
ma tutto passa tutto se ne va
che sarà che sarà che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa
so far tutto o forse niente
da domani si vedrà
e sarà sarà quel che sarà
che sarà che sarà che sarà
che sarà della mia vita chi lo sa


Io vagabondo

Io un giorno crescerò,
e nel cielo della vita volerò,
ma un bimbo che ne sa,
sempre azzurra non può essere l’età,
poi una notte di settembre mi svegliai
il vento sulla pelle,
sul mio corpo il chiarore delle stelle
chissà dov’era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile:

Io vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro,
soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
rimasto Dio.

Si la strada è ancora là,
un deserto mi sembrava la città,
ma un bimbo che ne sa,
sempre azzurra non può essere l’età,
poi una notte di settembre me ne andai,
il fuoco di un camino
non è caldo come il sole del mattino
chissà dov’era casa mia
e quel bambino che giocava in un cortile:

Io vagabondo che son io,
vagabondo che non sono altro,
………………………………………………………………………………
……………………………………………………………………………
soldi in tasca non ne ho ma la su mi è

rimasto Dio, Io vagabondo che son io,

vagabondo che non sono altro,

soldi in tasca non ne ho ma la su mi è
rimasto Dio.

CHITARRA SUONA PIÙ PIANO

chitarra suona più piano
qualcuno può sentire
soltanto lei deve capire
lei sola deve sapere
che sto parlando d'amore
cantano i grilli nel grano
e un passero sul ramo
nessuno dorme questa sera
nemmeno lei a quest'ora
stringe il cuscino e sospira
la luna e ferma nel cielo
la lucciola sul melo
chitarra mia suona più piano
anche se incerta la mano
suona chitarra che l'ora

l'ora di darle tutto il bene che ho nel cuore
di dirle addio per sempre o perdonare
e amarla come un altro non sa fare
l'ora di respirare un poco d'aria pura
un prato e verde quando e primavera
il sole e caldo e poi scende la sera
per noi la notte odora di fieno

io dormo sul tuo seno
dio come batte il suo cuore
la gente sogna a quest'ora
dormi chitarra che l'ora

l'ora di darle tutto il bene che ho nel cuore
……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………..

TANTA VOGLIA DI LEI

mi dispiace di svegliarti
forse un uomo non saro'
ma d'un tratto so che devo lasciarti
fra un minuto me ne andro'

e non dici una parola
sei piu' piccola che mai
in silenzio morderai le lenzuola
so che non perdonerai

mi dispiace devo andare
il mio posto e' la'
il mio amore
si potrebbe svegliare
chi la scaldera.
strana amica di una sera
io ringraziero'
la tua pelle
sconosciuta e sincera
ma nella mente
c'e' tanta tanta voglia di lei

le si muove e la sua mano
dolcemente cerca me
e nel sonno sta abbracciando
pian piano il suo
uomo che non c'e'
mi dispiace devo andare
chiudo gli occhi un solo istante
la tua por e' chiusa gia'
ho capito che cos'era importante
il mio posto e' solo la.
il mio posto e' solo la.




Ogni volta

Ogni volta che parlo di te
tu fai parte o non parte di me
ogni volta che piango per te
tu fai parte o non parte di noi
E mille nuovi amori cercher
per non amarti pi
ma mai nessuna al mondo sarai tu
E stanotte la passi con lui
ma ogni cosa ti parla di noi
ogni frase, ogni gesto che fai
gi stato vissuto da noi
Chiudi gli occhi e pensi che
le sue mani, la sua pelle no, non sono me
Ogni volta che parli di me
faccio parte o non parte di te
ogni volta che piangi per me
faccio parte o non parte di noi
A tutti i nostri amici tu dirai
di non amarmi pi
ma solo io sapr a chi pensi tu
voglio te voglio te, voglio te
perch tu, tu fai parte di me
voglio te, voglio te, voglio te
fino all' ultimo sguardo
all' ultimo istante
all' ultimo giorno che avr.






Oggi sono tanto triste

Oggi sono tanto triste,
ho bisogno di te.
Il mio cuore mi tormenta,
il mio cuore cerca te.
Ma perche' mi fai soffrire
pur sapendo che amo te,
che sei tutta la mia vita,
tu vuoi far soffrire me.
Sto guardando le mie mani
che hanno accarezzato il mondo.
Si, anche le mie mani
sanno che tu non ci sei.
Or che so la verita'
niente piu' c'e' intorno a me.
Ora che non ci sei piu'
tutto e' spento intorno a me.
Oggi sono tanto triste,
ho bisogno di te.
Il mio cuore mi tormenta,
il mio cuore cerca te.







LU PRIMMO AMMORE

Secondo me ti sbagli se sei arrabbiato
perchè io sono uscita con un soldato;
era carino, buono e intelligente,
pero per me, ti giuro, non era niente.
Ritornello:
Quante è bello lu primmo ammore,
lu secondo è cchiù bello ancor.

Secondo me ti sbagli sei esagerato
perchè col farmacista io ci ho cenato;
spaghetti, carne e frutta e sambucina
e non ci siamo accorti che era già mattina.

Ritornello

Secondo me ti sbagli se fai l'offeso,
io voglio bene a te, agli altri non do peso.
Sono stata via tre giorni ho fatto il ponte,
ma Pippo mi ha invitata così gentilmente.

Ritornello
Secondo me ti sbagli, pensa al domani,
non si può fare a meno dei contatti umani,
ed è per questo solo che ho accettato
di fare una crociera insieme all'avvocato.
Ritornello

Secondo me ti sbagli ad esser gretto,
perchè ti ho dimostrato sempre tanto affetto;
che poi con quel tuo amico cosi lì... Renato
non casca mica il mondo anche se l'ho baciato.
Ritornello
Secondo me ti sbagli se sei arrabbiato
non vuole mica dire se l'ho sposato;
non cambia mia niente hai la mia stima
e sentimentalmente tutto è come prima.
Ritornello

Vola, vola, vola

Vulesse fa' 'rvenì pe' n'ora sole
lu tempe belle de la cuntentezze,
quande pazzijavame a "vola vola"
e te cupre' de vasce e de carezze.

E vola vola vola vola
e vola lu pavone;
si tiè lu core bbone
mo fammece arpruva'.

'Na vote pe' spegna' lu fazzulette,
so' state cundannate de vasciarte.
Tu te scì fatte rosce e me scì ditte
di 'nginucchiarme prima e d'abbracciarte.

E vola vola vola vola
e vola lu gallinacce;
mo si ti guarde 'n facce
mi pare di sugna'.

Come li fiure nasce a primavere,
l'amore nasce da la citilanze.
Marì, si mi vuò bbene accome jere,
nè mi luvà stu sogne e sta speranze.
E vola vola vola vola
e vola lu cardille;
nu vasce a pizzichille
nè mi le può nega'...
'Na vota 'r'na pupuccia capricciosa,
purtive trecci appese e lu fruntine;
mo ti si fatte serie e vruvignose,
ma ss'ucchie me turmente e me trascine.

E vola vola vola vola
vola la ciaramelle;
pe' 'n'ore cuscì belle
vulesse sprufunna'.

O campagnola bella

All'alba quando spunta il sole,
là nell'Abruzzo tutto d'or...
le prosperose campagnole
discendono le valli in fior.
O campagnola bella,
tu sei la Reginella.
Negli occhi tuoi c’è il sole
c’è il colore delle viole,
delle valli tutte in fior!...
Se canti la tua voce,
è un’armonia di pace,
che si diffonde e dice:
"se vuoi vivere felice
devi vivere quassù!..."
Quand'è la festa del paesello,
con la sua cesta se ne va...
trotterellando l’asinello,
la porta verso la città.
O campagnola bella...
......................................
Ma poi la sera al tramontare,
con le sue amiche se ne va...
è tutta intenta a raccontare,
quello che ha veduto là in città.
O campagnola bella.

Quelle strabelle

Quelle stradelle che tu mi fai far,
cara Rosina,
cara Rosina,
quelle stradelle che tu mi fai far,
cara Rosina, le devi pagar.

E qui comando io
e questa è casa mia:
ogni dì voglio sapere,
ogni dì voglio sapere;
e qui comando io
e questa è casa mia:
ogni dì voglio sapere chi viene e chi va.

Devi pagarle col sangue e dolor
finché la luna,
finché la luna,
devi pagarle col sangue e dolor
finché la luna non cambia color.

E qui comando Io
……………………………………………………..
………………………………………………..
Quando la luna la cambia color
vieni, Rosina,
vieni, Rosina
quando la luna la cambia color
vieni che è l'ora di fare l'amor.
E qui comando io
……………………………………
…………………………………….

Piemontesina

Addio bei giorni passati,
mia piccola amica ti devo lasciar,
gli studi son già terminati
abbiamo finito così di sognar.

Lontano andrò,
dove non so,
parto col pianto nel cuor,
dammi l'ultimo bacio d'amor.

Non ti potrò scordare
piemontesina bella,
sarai la sola stella
che brillerà per me.

Ricordi quelle sere
passate al Valentino,
col biondo studentino
che ti stringeva sul cuor.

Rosina il tuo allegro studente,
di un giorno lontano è adesso dottor,
io curo la povera gente
ma pure non riesco a guarire il muio cuor.

La gioventù,
non torna più,
quanti ricordi d'amor,
a Torino ho lasciato il mio cuor.
Non ti potrò scordare
……………………………………………..
Ricordi quelle sere
passate al Valentino,
col biondo studentino
che ti stringeva sul cuor.
Ricordi quelle sere
passate al Valentino,

Porta Romana bella

Porta Romana bella, Porta Romana
ci stan le ragazzine che te la danno,
ci stan le ragazzine che te la danno,
prima la buonasera e poi la mano.


O luna, luna, luna che fai la spia
bacia la donna d'altri, ma non la mia.
Amore, amore, amore, amore un corno,
di giorno mangio e bevo, di notte dormo.

Ci sono tre parole in fondo al cuore:
la gioventù, la mamma ed il primo amore.
La gioventù la passa, la mamma muore
e resti come un deficente col primo amore."

Porta Romana bella, porta Romana,
ci stan le ragazzine che te la danno,
ci stan le ragazzine che te la danno:
prima la buonasera e poi la mano...


Papaveri e papere

Su un campo di grano che dirvi non so,
un dì Paperina col babbo passò
e vide degli alti papaveri al sole brillar...
e lì s'incanto'.
La papera al papero chiese
"Papà, pappare i papaveri, come si fa?"
"Non puoi tu pappare i papaveri" disse Papà.
E aggiunse poi, beccando l'insalata:
"Che cosa ci vuoi far, così e' la vita..."

"Lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
e tu sei piccolina, e tu sei piccolina,
lo sai che i papaveri son alti, alti, alti,
sei nata paperina, che cosa ci vuoi far..."

Vicino a un ruscello che dirvi non so,
un giorno un papavero in acqua guardò,
e vide una piccola papera bionda giocar...
e lì s'incantò.
Papavero disse alla mamma:
"Mamma', pigliare una papera, come si fa?"
"Non puoi tu pigliare una papera", disse Mamma'.
"Se tu da lei ti lasci impaperare,
il mondo intero non potrà più dire..."


E un giorno di maggio che dirvi non so,
avvenne poi quello che ognuno pensò
Papavero attese la Papera al chiaro lunar...
e poi la sposò.
Ma questo romanzo ben poco durò:
poi venne la falce che il grano tagliò,
e un colpo di vento i papaveri in alto portò.
Così Papaverino se n'e' andato,
lasciando Paperina impaperata...
Rosamunda
Rosamunda, Rosamunda
Che magnifica serata
Sembra quasi preparata
Da una fata delicata
Mille luci, mille voci
Mille cuori strafelici
Sono tutti in allegria, oh che felicità.

Rosamunda, Rosamunda,

questa polca indiavolata
ogni coppia innamorata
fa danzare, fa cantare
se una scossa ti sconquassa
bella mia non farti rossa
da me lasciati baciare
e non mi dir di no.

Rosamunda, se mi baci ti
Rosamunda, non resisto più
Tutte le coppie fo inciampar
Più non mi trovo a saltellar
Rosamunda, tu mi fai gioir
Rosamunda tu mi fai stordir
Sotto le stelle, a cuore a cuor
È tanto bello il nostro amor.

Rosamunda,
tu sei la vita per me
rosamunda,
tutto il mio cuore per te
nei tuoi baci
c'è tanta felicità
più ti guardo e più mi piaci
Rosamu … un … da.


Ciribiribin

Su, finiscila coi baci,
bel moruccio birichin,
e non vedi tu la luna
che dal ciel fa capolin?

E se pur la luna spia
noi lasciamola guardar,
anche il pallido suo raggio
ci consiglia a seguitar.

Ma poi, chissá cosa dirà?
E via, dirà, cosa dirà, dirà, dirà
Ciribiribin, Ciribiribin,
Ciríbiribin.

Ciribiribin
che bel faccin
che sguardo dolce
ed assassin.

Ciribiribin,
che bel nasin,
che bei dentin, BIS
che bel bocchin.


Ciribiribin,
Ciribiribin, BIS
Ciribiribin,
che bel bocchin.

Ciribiribin,
Ciribiribin,
Ciribiribin,
che bel faccin!

Vide 'o mare quant'è bello!

Vide 'o mare quant'è bello!
Spira tantu sentimento.
Comme tu a chi tiene mente
Ca scetato 'o faje sunnà.

Guarda, gua' chistu ciardino;
Siente, sie' sti sciure arance.
Nu prufumo accussì fino
Dinto 'o core se ne va...

E tu dice "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core...
Da la terra da l'ammore...
Tiene 'o core 'e nun turnà

Ma nun me lassà
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà!

Vide 'o mare de Surriento,
Che tesoro tene 'nfunno:
Chi ha girato tutto 'o munno
Nun l'ha visto comm'a ccà.

Guarda attuorno sti sserene,
Ca te guardano 'ncantate
E te vonno tantu bene...
Te vulessero vasà.
E tu dice "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core...
Da la terra da l'ammore...
Tiene 'o core 'e nun turnà
Ma nun me lassà
Nun darme stu turmiento! Torna a Surriento, Famme campà!

Negramaro - Meraviglioso (Domenico Modugno)

E vero, credetemi è accaduto, di notte su di ponte guardando l'acqua scura,
con la dannata voglia di fare un tuffo giù. Ad un tratto qualcuno alle mie spalle,
Forse un angelo vestito da passante, mi porto via dicendomi cosi.

Meraviglioso,ma come non ti accorgi di quanto il mondo sia meraviglioso,
meraviglioso,per fino il tuo dolore potrà guarire poi meraviglioso
ma guarda intorno a te che doti ti hanno fatto,ti hanno inventato il mare, tu dici non ho niente ti sembra niente il sole, la vita, l'amore meraviglioso, il bene di una donna che ama solo te meraviglioso
la luce di un mattino, l'abbraccio di un amico , il viso di un bambino
meraviglioso,meraviglioso,meraviglioso,
meraviglioso. Meraviglioso,
ma guarda in torno a te che doti ti hanno fatto,ti hanno inventato il mare, tu dici non ho niente ti sembra niente il sole, la vita, l'amore meraviglioso, il bene di una donna che ama solo te meraviglioso
la notte ora fini, e ti sentivo ancora, l'amore della vita meraviglioso,meraviglioso, meraviglioso,
meraviglioso.
mera vi glio soooo!!!
E' vero credetemi è accaduto


Parlami D'amore Mariù:

Come sei bella più bella stasera mariú!
Splende un sorriso di stella negli occhituoi blu!
Anche se avverso il destino domani sarà
Oggi ti sono vicino, perche sospirar?
Non pensar!

Parlami d'amore, mariù!
Tutta la mia vita sei tu!
Gli occhi tuoi belle brillano
Fiamme di sogno scintillano

Dimmi che illusione non e
Dimmi che sei tutta per me!
Qui sul tuo cuor non soffro più
Parlami d'amore, mariù!

Parlami d'amore
Parlami d'amore
Parlami d'amore, mariù!

LA LUNA MEZZO 'O MARE---------------------

I. THE BUTCHER III. THE FISHERMAN

E la luna mezzo 'o mare: E la luna mezzo 'o mare:
Mamma mia me maretari -- Mamma mia me maretari --
Figghia mia a cu te ddari? Figghia mia a cu te ddari?
Mamma mia penzaci tu. Mamma mia penzaci tu.

Si ti rugnu a la chiancheri, Si ti rugnu 'o pisciaolu,
Iddu va, iddu veni, Iddu va, iddu veni,
Sempe 'a sazizza ne mani teni... Sempe 'u pisci ne mani teni...
Si ci pigghia 'a fantasia Si ci pigghia 'a fantasia
Ti sazizza figghiuzza mia. Ti pisculia figghiuzza mia.

(Prosa) (Prosa)
Provera figghia Provera figghia
A corpu di suzizza A corpu di pisci
A vonnu assecutari, vonnu assecutari,
Ma quannu mai, ti una beneri cu mia. Figghia me cori.


II. THE BAKER IV. THE GARDEN MAN

E la luna mezzo 'o mare: E la luna mezzo 'o mare:
Mamma mia me maretari -- Mamma mia me maretari --
Figghia mia a cu te ddari? Figghia mia a cu te ddari?
Mamma mia penzaci tu. Mamma mia penzaci tu.

Si ti rugnu a lu furnaru Si ti rugnu 'o 'nzalataru
Iddu va, iddu veni, Iddu va, iddu veni,
'U pistuluni ne mani teni... Sempe 'o citrolu ne mani teni...
Si ci pigghia 'a fantasia Si ci pigghia 'a fantasi
Ti pistulia figghiuzza mia. Ti citrolu figghiuzza mia.

(Prosa) REFRAIN:
Provera figghia Oh Mama, pisce fritte bacala!
A corpu di pistulona Oh Mama, pisce fritte bacala!
Ti vonno assicutari,
Ma quannu mai, ea mia ti una baveri

LAURETTA MIA

t'ho sognata vestita d'argento
eri un angelo sceso dal cielo
e domani vestita di velo
papa' tuo ti porta a sposar
le campane che suonano a festa
per la gioia di chi ti vuol bene
papa' tuo dentro al cuore ci tiene
i ricordi piu' belli di te.
lauretta mia, bimba adorata la serenata te la canta papa'
la voce trema dall'emozione questa canzone l'ho fatta per te.
eri piccola dentro alla culla
ti cantavo la ninna nanna
e se un giorno diventerai mamma
capirai cio' che provo per te
e con l'abito bianco da sposa
tu sarai la piu' bella del mondo
e se presto diventero' nonno
ninna nanna io cantero'.
giorno di festa e d'allegria perche' sta figlia se deve sposar
tu sei dolce candida e pura meriti un sacco di felicita'
c'e' la luna che fa capolino
e rischiara sto vecchio cortile
dove e' in ansia una bimba gentile
che domani se deve sposar
la cicala sull'albero e' muta
s'e' svegliata l'intera borgata
tutti sentono la serenata
che papa' sta cantando per te
l'acqua del fiume arriva dal mare
se la mia voce ti arriva lassu'
papa' stasera ti chiede scusa
se non t'ha dato qualcosa di piu'
tanto lunga sara' la nottata
quanto grande sara' la tua attesa
fino a quando domani li' in chiesa
allo sposo gli dici di si
mentre al dito ti metti la vera
tu lo guardi e devi esser sincera
perche' il vero linguaggio d'amore
vive solo di sincerita'
viva la sposa ti grideranno sorrisi a tutti e non ti emozionar
e sii felice bambina mia questo e' l'augurio che ti fa papa'.
Bis

Questo Piccolo Grande Amore
quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto
e quell'aria da bambina
che non glielo detto mai ma io ci andavo matto
e chiare sere d'estate
il mare i giochi e le fate
e la paura e la voglia
di essere nudi
un bacio a labbra salate
il fuoco quattro risate
e far l'amore giù al faro...
ti amo davvero ti amo lo giuro...ti amo ti amo
davvero!
e lei
lei mi guardava con sospetto
poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto
ed io
io non ho mai capito niente
visto che ora mai non me lo levo dalla mente
che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più!
mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che saprei cosa fare
adesso che voglio
un piccolo grande amore
quella camminata strana
pure in mezzo a chissacchè l'avrei riconosciuta
mi diceva "sei una frana"
ma io questa cosa qui mica l'ho mai creduta
e lunghe corse affannate
incontro a stelle cadute
e mani sempre più ansiose
di cose proibite
e le canzoni stonate
urlate al cielo lassù
"chi arriva prima a quel muro..."
non sono sicuro se ti amo davvero
non sono...non sono sicuro...
e lei
tutto ad un tratto non parlava
ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva
ed io
io non lo so quant'è che ha pianto
solamente adesso me ne sto rendendo conto
che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più
mi manca da morire G GM7 C G6 D7
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che che saprei cosa fare
adesso che voglio
un piccolo grande amore...

G D7
Fenesta vascia 'e padrona crudele

G
quanta suspire mm'haje fatto jettare

D7
m'arde stu core comm'a na cannela

G
bella quanno te sento annommenare

G7 C6
Oje piglia la 'sperienzia de la neve

G7 C6
La neve e' fredda e se fa maniare

E7 Am
e tu comme si' tanta aspra e crudele

D7 G D7 G
Muorto mme vide e nun mme vu' ajutare

GM7 C CM7 G6 D7 G D7
Volesse addeventare no picciuotto

G
co na langella a ghire vennenn'acqua

D7
Pe' mme ne j da chisti palazzuotte

Belli ffemmene meje

G
ah chi vo acqua

G7 C6
S'affaccia na nennella da lla' 'ncoppa

G7 C6
Chi e' 'sto ninno ca va vennenn'acqua

E7 Am
E io le responno co parole accorte

D7 G D7 G
So' lacreme d'ammore e non e' acqu a

D7 G
So' lacreme d'ammore e non e' acqua


Vide 'o mare quant'è bello!
Spira tantu sentimento.
Comme tu a chi tiene mente
Ca scetato 'o faje sunnà.

Guarda, gua' chistu ciardino;
Siente, sie' sti sciure arance.
Nu prufumo accussì fino
Dinto 'o core se ne va...

E tu dice "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core...
Da la terra da l'ammore...
Tiene 'o core 'e nun turnà

Ma nun me lassà
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà!

Vide 'o mare de Surriento,
Che tesoro tene 'nfunno:
Chi ha girato tutto 'o munno
Nun l'ha visto comm'a ccà.

Guarda attuorno sti sserene,
Ca te guardano 'ncantate
E te vonno tantu bene...
Te vulessero vasà.

E tu dice "I' parto, addio!"
T'alluntane da stu core...
Da la terra da l'ammore...
Tiene 'o core 'e nun turnà

Ma nun me lassà
Nun darme stu turmiento!
Torna a Surriento,
Famme campà!

That's amore

Am Dm
In Napoli where love is King,

Am E7
When boy meets girl, here's what they say:



E7 E6 A A9 A A9 A A9 A
When the moon hits your eye like a big-a pizza pie,

E7
That's amore;

E7sus4 E E7sus4 E E7sus4 E E7sus4 E
When the world seems to shine like you've had too much wine,

E7sus4 E A
That's a - more.


E7 A
Bells will ring ting-a-ling-a-ling, ting-a-ling-a-ling

E7
And you'll sing "Vita bella."

E7
Hearts'll play tippi-tippi-tay, tippi-tippi-tay

A
Like a gay tarantella.


E7 E6 A A9 A A9 A A9 A
When the stars make you drool joost-a like pasta fa - zool,

E7
That's amore;

E7sus4 E E7sus4 E E7sus4 E E7sus4 E
When you dance down the street with a cloud at your feet,

F#m
You're in love;

D Dm A
When you walk in a dream but you know you're not dreamin', signore,

E7 A
'Scusa me, but you see, back in old Napoli, that's amore.


Questo Piccolo Grande Amore

Scarica la suoneria di

Questo Piccolo Grande Amore!

quella sua maglietta fina
tanto stretta al punto che mi immaginavo tutto
e quell'aria da bambina
che non glielo detto mai ma io ci andavo matto
e chiare sere d'estate
il mare i giochi e le fate
e la paura e la voglia
di essere nudi
un bacio a labbra salate
il fuoco quattro risate
e far l'amore giù al faro...
ti amo davvero ti amo lo giuro...ti amo ti amo
davvero!
e lei
lei mi guardava con sospetto
poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto
ed io
io non ho mai capito niente
visto che ora mai non me lo levo dalla mente
che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più!
mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che saprei cosa fare
adesso che voglio
un piccolo grande amore
quella camminata strana
pure in mezzo a chissacchè l'avrei riconosciuta
mi diceva "sei una frana"
ma io questa cosa qui mica l'ho mai creduta
e lunghe corse affannate
incontro a stelle cadute
e mani sempre più ansiose
di cose proibite
e le canzoni stonate
urlate al cielo lassù
"chi arriva prima a quel muro..."
non sono sicuro se ti amo davvero
non sono...non sono sicuro...
e lei
tutto ad un tratto non parlava
ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva
ed io
io non lo so quant'è che ha pianto
solamente adesso me ne sto rendendo conto
che lei lei era
un piccolo grande amore
solo un piccolo grande amore
niente più di questo niente più
mi manca da morire
quel suo piccolo grande amore
adesso che saprei cosa dire
adesso che che saprei cosa fare
adesso che voglio
un piccolo grande amore...




LUNA MEZZO MARE (Lazy Mary)(Italian folk song)
(Pablo Citorello / Lou Monte)

Lou Monte

Also recorded by:
Patrizio Buanne; Dean Martin; Frank Simms.


C'è 'na luna mezz'u mare
Mamma mia m'a maritare
Figlia mia a cu te dare
Mamma mia pensace tu
Se te piglio lu pesciaiole
Isse vai isse vene
Sempe lu pesce mane tene
Se ce 'ncappa la fantasia
Te pesculia figghiuzza mia
Là lariulà pesce fritt'e baccalà
Uei cumpà no calamare c'eggi'accattà

C'è 'na luna mezz'u mare
Mamma mia m'a maritare
Figlia mia a cu te dare
Mamma mia pensace tu
Se te piglio lu pulezia
Isse vai isse vene
Semp'a scuppetta mane tene
Se ce 'ncappa la fantasia
Te scuppettea figghiuzza mia
Là lariulà pesce fritt'e baccalà
Uei cumpà 'na scuppetta c'eggi'accattà
C'è 'na luna mezz'u mare
Mamma mia m'a maritare
Figlia mia a cu te dare
Mamma mia pensace tu
Se te piglio lu pesciaiole
Isse vai isse vene
Sempe lu pesce mane tene
Se ce 'ncappa la fantasia
Te pesculia figghiuzza mia
Là lariulà pesce fritt'e baccalà
Uei cumpà no calamare c'eggi'accattà

C'è 'na luna mezz'u mare
Mamma mia m'a maritare
Figlia mia a cu te dare
Mamma mia pensace tu
Se te piglio lu pulezia
Isse vai isse vene
Semp'a scuppetta mane tene
Se ce 'ncappa la fantasia
Te scuppettea figghiuzza mia
Là lariulà pesce fritt'e baccalà
Uei cumpà 'na scuppetta c'eggi'accattà

NORME ORGANIZZATIVE DELL'UNIVERSITA' DELLE TRE ETA'DI POLICORO'

IDENTITÀ. E’ un’Accademia di cultura e di umanità facente parte di un’Associazione Nazionale che conta circa 260 sedi in tutta Italia.
Nel Comune di Policoro è nata nel 2003.
OBIETTIVO stabilito dallo Statuto è la promozione culturale, sociale e umana della persona, al di là di ogni ideologia.
L’Unitre è aperta a tutti coloro che hanno compiuto il diciottesimo anno di età, senza distinzione di razza, religione, nazionalità, condizione sociale, convinzione politica nel pieno rispetto della democrazia, apartiticità e aconfessionalità. (Art. 4) e che condividano le finalità dell’Associazione, il cui scopo è: (Art. 2)
a. contribuire alla promozione culturale e sociale dei corsisti mediante l’attivazione di corsi su argomenti specifici e la realizzazione di altre attività, predisponendo ed attuando iniziative concrete;
b. promuovere sostenere ed attuare studi, ricerche ed altre iniziative culturali per lo sviluppo della formazione permanente e ricorrente, per il confronto fra culture generazionali diverse, al fine di realizzare una vera “Accademia di Umanità”.

LE NOSTRE ATTIVITA'

Le lezioni riguardano i più vari campi del sapere:
letteratura, musica e arte, religioni, scienze, filosofia, storia, informatica, medicina, psicologia, economia e diritto ed anche attualità, ambiente ed avventure di viaggio.
Le lezioni e le attività di laboratorio di teatro e di fisarmonica si tengono il lunedì, il giovedì pomeriggio, dalle ore 17,00 alle 19.00 nella centralissima scuola elementare di Via Puglia, in ambienti spaziosi e luminosi.

Alcune di esse si svolgono in altre sedi, sempre situate in posizioni centrali.

Le Università della Terza Età come terapia per la prevenzione dei mali della vecchiaia

Il “Piano Sanitario Nazionale” di qualche anno fa, nella premessa alla “Prevenzione nell’area anziani” asseriva che i problemi che derivano dall’allungamento della vita possono avere una soluzione solo se consideriamo la vecchiaia come un particolare ciclo della vita contrassegnato non tanto dall’”assenza”, quanto dalla “presenza” di risorse, talora limitate, ma da sostenere, riattivare, valorizzare per prolungare il tempo dell’autosufficienza.
Le politiche sanitarie nei confronti della popolazione anziana devono pertanto prevedere interventi integrati per la prevenzione e il recupero della compromissione fisica e del deficit funzionale e, quindi, anche dello svantaggio sociale che ne può derivare.
I programmi di intervento si devono qualificare, quindi, come programmi ad elevata qualificazione sociosanitaria, improntati ad una visione positiva dell’età anziana, tramite la rimozione delle barriere che impediscono l’apporto attivo degli anziani autosufficienti alla vita sociale.
L’obiettivo è quello di permettere al cittadino anziano di coltivare e mantenere le relazioni quotidiane e rimanere il più a lungo possibile nel proprio ambiente familiare e territoriale riducendo al minimo i pericoli dell’istituzionalizzazione e del ricovero o, comunque, dell’isolamento che è, quasi sempre premessa di malessere e malattia.
Concretamente, è necessario promuovere il mantenimento ed il recupero dell’autosufficienza nell’anziano.

IL CONFRONTO INTERGENERAZIONALE

L’Università ha anche lo scopo (comma b. dell’art. 3 dello Statuto) di promuovere il confronto tra culture generazionali diverse, cioè di impegnarsi in una produzione culturale al servizio della società ed, in particolare, delle giovani generazioni. Si pone l’obiettivo di rappresentare l’anello di trasmissione tra le generazioni di quella cultura che la scuola non è in grado di dare: la tradizione, la storia e le usanze locali, la storia da noi (terza età) vissuta e, insieme a tutto questo i nostri principi e i nostri ideali.

LA SOCIALIZZAZIONE

La nostra Università svolge, dal 2003, un’attività di tipo prevalentemente culturale. Da diversi anni si è accorta che l’attività culturale svolta, la forma di organizzazione prescelta, lo spirito col quale partecipano gli studenti, le metodologie utilizzate dai docenti concorrono, tutte insieme, al crearsi
di una intensa attività sociale che valorizza la base culturale da cui è partita, incentiva i volontari
e genera attaccamento e interesse negli studenti.
Si ritrova il piacere di stare con gli altri, di chiacchierare e di discutere o anche solo di ascoltare, il piacere di pensare che anche domani ci incontreremo per continuare il discorso, il piacere di uscire di casa per incontrare gli amici.
Si fanno nuove amicizie, si incontrano persone che da anni si erano perse di vista, si riallacciano conoscenze dell’età scolare, si discute su argomenti di comune interesse e si scambiano idee e sensazioni.
Ci siamo di fatto accorti che, anche se non lo volessimo, l’attività culturale svolta ha come risultato non solo un miglioramento della base culturale dei soci studenti, ma anche un notevole impatto nel tessuto sociale in cui operiamo perché aiuta gli studenti stessi a conservare le relazioni umane ed il piacere di stare con gli altri, evitando di isolarsi e di chiudersi in sé stessi e, anzi, migliorando e rafforzando il proprio ruolo.
Ci siamo anche accorti, e l’Università stimola i soci studenti a prenderne coscienza, e ad attivarsi, che sono proprio le persone anziane che hanno interesse e devono portare avanti e sostenere in prima persona queste attività perché sono loro gli attori principali delle iniziative e, insieme, ne sono anche i principali beneficiari.
Sono infatti loro i più interessati ad “aggiungere vita agli anni” a riempire cioè di sostanza e valori gli anni di vita in più che la scienza ha regalato ai popoli dell’Occidente in quest’ultimo mezzo secolo di civiltà.

ATTIVITA' SOCIALE

IL FUTURO
La società moderna tende a emarginare la persona nel momento in cui esce dal “ciclo produttivo”, qualunque sia la sua età (per ciclo produttivo deve intendersi anche il ruolo dei genitori e l’educazione dei figli).
Dopo aver assaporato una effimera euforia per aver raggiunto la possibilità di godere di un tempo libero ritrovato, che si rivela, ben presto, privo di contenuti, molto spesso la persona resta in balia dello “choc” da pensionamento, della sindrome da “nido vuoto”, dell’ansia, della depressione e della non “voglia di comunicare con gli altri”, privata del desiderio di proiettarsi nel futuro sia per la perdita di ruolo che ne deriva sia per la mancanza di un progetto di vita.
A ciò si deve aggiungere l’allungamento della vita media già in atto e che è destinato a protrarsi nel prossimo futuro. Secondo le previsioni elaborate dall’ISTAT, nel 2020 il 23% della popolazione italiana avrà più di 65 anni e la speranza di vita alla nascita sarà di circa 78 anni per gli uomini e di circa 84 per le donne.

CHI SIAMO

L'UNITRE di Policoro è una realtà socioculturale e universitaria di volontariato costituente un centro di aggregazione e di formazione permanente per persone di tutte le età, senza distinzione di condizione sociale, di cultura, di nazionalità, di convinzioni politiche o religiose. L'associazione, fondata nel 2003, è senza fini di lucro ed aperta a tutti coloro che desiderano fare nuove esperienze culturali, sociali e umane.

lunedì 2 novembre 2009

le comparse della commedia























Lunedì 24 Agosto 2009 grande successo della commedia presentata dal laboratorio teatrale UNITRE presso l’associazione amici pensionati, sede legale de















Lunedì 24 Agosto 2009 grande successo della commedia del laboratorio teatrale UNITRE presso l’Associazione Amici Pensionati.

Un pubblico attento ha assistito alla rappresentazione teatrale. Alle 21.30 è iniziato lo spettacolo, il Presidente Nicola MAIELLARO, dopo aver ringraziato l’assessore all’Assessore al Turismo, sport e spettacolo del Comune di Policoro
dott. Siepe) per aver inserito anche questa manifestazione nel programma “Siritidestate” ha ringraziato gli sponsor e l’associazione che li ospitava; per aver concesso lo spazio antistante e per aver preso parte alla manifestazione. Il Presidente ha spiegato che L'UNITRE di Policoro, è sorta nel 2003 per opera di un gruppo di promotori che avevano avvertito come nelle persone della terza età fossero ancora vivi sia un desiderio di crescita culturale che un bisogno di trovarsi insieme e di socializzare attraverso momenti vari d’aggregazione.

La società moderna tende ad emarginare la persona nel momento in cui esce dal ciclo produttivo, qualunque sia età.
Dopo aver assaporato un'effimera euforia per aver raggiunto la possibilità di godere di un tempo libero ritrovato che si rivela, ben presto, privo di contenuti, molto spesso la persona resta in balia dello “choc da pensionamento”, della “sindrome da nido vuoto”, dell’ansia, della depressione e della non “voglia di comunicare con gli altri”, privata del desiderio di proiettarsi nel futuro per mancanza di
Un PROGETTO DI VITA.
Con lo scopo di prevenire, quanto più possibile queste eventualità, per abbattere le barriere d’incomunicabilità fra le generazioni e per promuovere cultura e socialità, nel 2003 nasce a Policoro, l’ Università della Terza Età siglata Unitre perché si apre a tre età.


L'UNITRE, come si legge nell'articolo 2 del suo statuto Nazionale, è nata come un “progetto di vita". Per soddisfare questa esigenza: è accademia di cultura e insieme accademia d’umanità.

È ACCADEMIA DI CULTURA perché si propone con un programma di divulgazione ad alto livello in tutti i rami del sapere mediante l'atti¬vazione di una serie di corsi, aperti a tutti, in cui la metodologia di¬dattica è studiata proprio per tenere conto dei differenti livelli d’istruzione, ma sempre attenta al rigoroso rispetto delle verità stori¬che e scientifiche.
È ACCADEMIA D’UMANITÀ perché, attraverso una serie d’iniziative a carattere sociale e ricreativo, offre ai soci la possibilità di ritrovar¬si insieme per superare insieme le problematiche della terza età e la solitudine che spesso ne deriva. Il presidente ha spiegato poi le
Le finalità della Sede locale, che si rifanno a quelle dell'Associazione Nazionale, sono:
1. educare, formare e informare, indipendentemente dal titolo di studio;
2. prevenire l’isolamento promuovendo un’educazione permanente, ricorrente e rinnovata, fondata sul concetto di “Accademia di Umanità”, che evidenzi “l'Essere” oltre “il Sapere”;
3. risvegliare e stimolare interessi sopiti o mai coltivati;
4. consentire di conservare attivi corpo e mente;
5. aprirsi al sociale e al territorio, stimolando l’integrazione tra popoli, nonché un confronto e una sintesi tra culture e tra diverse generazioni;
6. salvaguardare e valorizzare la lingua italiana.

Fra gli obiettivi vi è quello:
• di lavorare in équipe con altre associazioni presenti sul territorio;
• di collaborare con le istituzioni pubbliche nell’ambito delle nostre competenze.
Dopo aver parlato dell’UNITRE, essendo presente tra il pubblico il Dott. Preziosi, che da poco ha ottenuto la nomina a Direttore di Radio2; sono stati fatti gli auguri da parte dello staff UNITRE; è stato presentato al pubblico e dal palco ha speso alcune parole sull’importanza di aggregazione a tutti i livelli; e in particolare tra le persone della terza età;che non debbono essere lasciate sole perché hanno un enorme bagaglio culturale da trasmettere e sono molte attive come si è visto in questa manifestazione. Il Presidente ha sottolineato che questo spettacolo è stato voluto dagli studenti UNITRE che hanno seguito il corso sulla Divina Commedia, tenuto dalla prof.ssa Rosa MENOLASCINA, vice presidente dell’Associazione.

Già da due anni gli studenti, ascoltano le letture e i minuziosi commenti che con passione la prof.ssa MENOLASCINA fa dei canti della Divina Commedia.

La regista Clara Tufarelli ha spiegato che questa rappresentazione teatrale. “è il risultato di una esperienza iniziata in primavera con un laboratorio sull'espressività corporea e sulle tecniche teatrali condotto, il cui scopo non voleva essere quello di forgiare emergenti attori dalla impeccabile pronuncia e dalle movenze perfettamente sincroniche, ma bensì di recuperare il senso della libera espressione, della socializzazione, del rapporto con gli altri e con sé stessi; e proprio in virtù dell'espressività spontanea si tiene ad evidenziare che tutte le imperfezioni e tutto ciò che di non perfettamente consono alle esigenze teatrali potrete notare questa sera . sono state volutamente non modificate o eliminate proprio a testimonianza e nel rispetto dell'espressione individuale non condizionata e non condizionante quale intento di questa esperienza. L'amore ai tempi dell'inferno è una rivisitazione contemporanea di un'opera senza tempo, quale la " Divina Commedia", con l'integrazione di alcuni episodi attinti dalle Metamorfosi di Ovidio, in cui il contrasto o ancor meglio il parallelismo tra il classico ed il moderno è costantemente presente.

II tema dell'amore è qui affrontato in tutte le sue sfaccettature, attraverso i racconti ed i ricordi riportati dai personaggi incontrati da Dante nel corso del suo viaggio nell'oltretomba; dall'amore tra uomo e donna, a quello per l'avventura. dal morboso e straziante sentimento amoroso che lega una figlia al proprio padre, all'amore per la vita.

Questo spettacolo ha avuto per tutti noi partecipanti una forte valenza interna all'esperienza teatrale in sé, vissuta come "festa", " cerimonia", espressione individuale e coinvolgente all'interno di una collettività di persone. Anche se preparata, a lungo pensata, è un'esperienza del tutto nuova , e per di più particolarmente intensa.
Un momento pregnante di forte emozione, un momento "unico'', così almeno dovrà essere il nostro.”






Lo spettacolo è iniziato con la lettura da parte di tre corsiste Rosa TELESCA FABBRIS, Caterina QUARANTA DE SANTIS, Olga SCARNATO BONAVITA di alcune terzine dantesche e dal

laboratorio di fisarmonica condotto dal sig. Vincenzo CONTE gli studenti Antonietta D’ONOFRIO TUCCI e Maurizio FORTUNATO,accompagneranno con sottofondo musicale i loro colleghi.
La commedia è iniziata con l’arrivo di DANTE nell’oltretomba, e il suo incontro con il famoso poeta Virgilio. Il pubblico è stato attento ha applaudito e ha apprezzato i vari personaggi che si sono susseguiti sul palco; tra cui; i Dannati, Caronte, Diomede, Re Cinica, Cassio, i Poeti antichi gli Spiriti magni, i Lussuriosi, gli amanti Francesca da Rimini e Paolo Malatesta, Bruto: Ulisse, Giuda Equipaggio di Ulisse, le Ancelle, le Ninfe, la Maga Circe, Mirra: Nutrice(Ippolita) tutti interpretati dagli studenti UNITRE. I costumi dei personagtgi sono stati tutti realizzati dagli studenti UNITRE; sotto la rigorosa vigilanza della signora Giulia D’Ambro. LO spettacolo è terminato con la famosa canzone di Modugno“MERAVIGLIOSO” ; INTERPRETATA DA DANTE, VIRGILIO E DAL CORO DELLE ANIME. Fiduciosi di un prossimo debutto le anime si sono congedate dal pubblico.

L'UNITRE FA TEATRO



UNIVERSITA’ DELLE TRE ETA’
SEDE DI POLICORO


In collaborazione con l’Associazione “Amici pensionati”

presenta

“L’AMORE AI TEMPI DELL”INFERNO”

rappresentazione teatrale da “La Divina Commedia” di Dante Alighieri

Sceneggiatura e regia di
CLARA TUFARELLI


Lunedì 24 agosto 2009 ore 21,00
Via Zanardelli, 2 - Policoro
presso l ‘Associazione Amici Pensionati



Dante Giovanni Camardi
Virgilio Felice Cirigliano
Beatrice Rosa Telesca Fabbris
Dannati Katia Morisano – Giulia D’Ambro
Rosa Suriano – Antonietta Iannibelli
Caronte/Diomede
Re Cinira / Cassio Salvatore Maiuri

Poeti antichi Rosina Gaetano – Angela Delia
Giusy Pontillo – Marina Cataldi

Spiriti magni Giulia D’Ambro – Antonietta Iannibelli
Davide Lavecchia – Katia Morisano
Anna Preziosi – Rosa Rocco
Angela Delia

Lussuriosi Rosina Gaetano – Giulia D’Ambro
Palma Rinaldi – Marina Cataldi
Rosa Suriano – Giusy Pontillo

Francesca da Rimini: Desiréè Fabbris

Paolo Malatesta/ Bruto: Nicola Maiellaro

Ulisse/ Giuda: Davide Lavecchia

Equipaggio di Ulisse: Rosa Suriano – Giulia D’Ambro
Giusy Pontillo – Salvatore Maiuri

Ancelle: Angela Delia – Katia Morisano

Ninfe: Rosina Gaetano – Marina Cataldi
Antonietta Iannibelli – Palma Rinaldi

Maga Circe: Anna Preziosi

Mirra: Katia Morisano

Nutrice(Ippolita) Rosina Gaetano

Voce narrante : Clara Tufarelli

Voci recitanti: Caterina Quaranta - Rosa Telesca
Olga Scarnato

Fisarmoniche: Maurizio Fortunato
Antonietta D’Onofrio

Tecnico del suono: Vincenzo Petrella

Riprese e Montaggi: Raffaele Petrigliano
Costumi: Giulia D’Ambro



Corsi e laboratori tenuti dall’UNITRE di Policoro:
 Viaggio attraverso la scienza
 Lettura e studio della Divina Commedia di D.Alighieri
 Filosofia e storia
 Italiano
 Medicina e pronto soccorso
 Economia
 Fisarmonica
 Diritto
 Educazione ambientale
 Enologia
 Fisica
 Inglese
 Studio del territorio
 Botanica
 Decoupage
 Scienza della nutrizione
 Archeologia
 Storia delle religioni
 Storia dell’arte
 Teatro
 Psicologia e comunicazione
 Infortuni domestici
 Scacchi

domenica 22 marzo 2009

lunedì 2 marzo 2009

Gli studenti UNITRE


La professoressa Rosa MENOLASCINA con i suoi studenti